Scinnuta della Madre Pietà del popolo a cura dei fruttivendoli.

Grande partecipazione popolare di devoti per la scinnuta della madre pietà del popolo a cura dei fruttivendoli. Per i 300 anni di processione, il ceto in concordanza con l’Unione Maestranze e la rettoria della chiesa del Purgatorio, ha organizzato una processione penitenziale del solo quadro e recita del rosario dei sette dolori. La sacra effigie ha toccato diversi punti salienti della secolare storia della processione. Uscita dalla Chiesa del Purgatorio, è passata dalla chiesa dell’Immacolatella, è entrata nella Chiesa dell’Addolorata (fino a qualche decennio fa, sede della sacra immagine), è entrata nella Cattedrale della città dove è stata accolta dal vescovo Mons. Fragnelli, ed ha fatto rientro dopo circa 1 ora nella chiesa del Purgatorio, dove don Alberto Genovese ha concluso la cerimonia, culminata con il canto “Madre Pietà del Popolo” specificatamente scritto da Antonio Anastasi e Maurizio Virgilio. Struggente il ricordo dei defunti del ceto fatto da Clemente Anastasi a termine del rito. Visibilmente commosso l’arch. Giovanni D’Aleo, presidente dell’Unione Maestranze, che insieme al Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, ha portato l’immagine per un tratto di strada dopo essere uscito dalla Cattedrale. Al termine del rito, nel complimentarsi con il ceto per l’intensità e la sobrietà del rito ha dichiarato: “È stato un evento mistico che è andato oltre la tradizione,

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